I senatori dell’opposizione fuori dall’aula quando si voterà la mozione di sfiducia aGiuseppe Conte.
È la proposta lanciata da Pietro Grasso. “Non ho alcuna intenzione di ballare sulla musica suonata da Salvini, una musica pericolosa”, scrive l’ex presidente del Senato in un post su facebook.
Che prima di spiegare il suo punto di vista, ci tiene a sottolineare: “Del Governo Lega-5Stelle penso il peggio, l’ho scritto qui e detto pubblicamente molte volte, soprattutto nei discorsi in Aula al Senato, che per me resta il tempio della rappresentanza e della volontà popolare. So bene che questa esperienza di Governo, per fortuna, è giunta al termine, e che presto i cittadini italiani saranno chiamati alle urne”.
Poi l’ex procuratore nazionale antimafia spiega: “Non vedo perché io e tutti i senatori di opposizione (di LeU, del Misto, del Pd, ma anche di centrodestra) dovremmo trasformarci nei ‘volenterosi carnefici‘ al servizio di Salvini, e votare allegramente l’assurdo di una mozione di sfiducia al Governo presentata daMinistri tuttora ipocritamente e vergognosamente in carica e che intendono rimanere tali fino al giorno delle elezioni! Non vedo perché le opposizioni dovrebbero fare il lavoro sporco di un gruppo parlamentare che rappresenta il 17% del voto delle elezioni di marzo 2018″.
Il ragionamento di Grasso è semplice: non votare la mozione contro Conte. E quindi, implicitamente, ritardare il ritorno alle urne. “Facendo i conti, basta poco per impedirlo. Preso dalla brama di potere Salvini ha fatto un errore: ha presentato una mozione di sfiducia potendo contare solo sui suoi 58 voti. Per questo chiedo ai senatori e alle senatrici di opposizione – noi che mai avremmo potuto votare la fiducia a Conte – di non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Disinneschiamo questa sciagurata pazzia voluta da Salvini con gli strumenti propri della democrazia parlamentare: oggi infatti Salvini non ha i numeri per rendere il Parlamento ostaggio dei suoi desiderata, né per disporre delle Istituzioni a suo piacimento, tra un comizio machista e un cocktail in spiaggia”.
Cosa succederebbe se tutti i senatori d’opposizione uscissero dall’aula? “Se la mozione proposta dalla Lega sarà votata solo dalla maggioranza (Lega e 5 Stelle) – scrive Grasso – Conte non sarà tecnicamente sfiduciato. Politicamente dovrà ovviamente dimettersi, e sarà necessario un governo elettorale (non deve essere Salvini a gestire dal Viminale le elezioni, come ho spiegato ieri) ma i tempi della crisi passeranno dalle mani di Salvini a quelle, istituzionalmente corrette, del presidente del Consiglio e soprattutto del presidente della Repubblica”.
da Il FQ, 10-8-19
POST DI PIETRO GRASSO:
“Non ho alcuna intenzione di ballare sulla musica suonata da Salvini, una musica pericolosa.
Mi spiego: del Governo Lega-5Stelle penso il peggio, l’ho scritto qui e detto pubblicamente molte volte, soprattutto nei discorsi in Aula al Senato, che per me resta il tempio della rappresentanza e della volontà popolare. So bene che questa esperienza di Governo, per fortuna, è giunta al termine, e che presto i cittadini italiani saranno chiamati alle urne.
Nonostante ciò, non vedo perché io e tutti i senatori di opposizione (di LeU, del Misto, del Pd, ma anche di centrodestra) dovremmo trasformarci nei “volenterosi carnefici” al servizio di Salvini, e votare allegramente l’assurdo di una mozione di sfiducia al Governo presentata da Ministri tuttora ipocritamente e vergognosamente in carica e che intendono rimanere tali fino al giorno delle elezioni!
Non vedo perché le opposizioni dovrebbero fare il lavoro sporco di un gruppo parlamentare che rappresenta il 17% del voto delle elezioni di marzo 2018.
Facendo i conti, basta poco per impedirlo. Preso dalla brama di potere Salvini ha fatto un errore: ha presentato una mozione di sfiducia potendo contare solo sui suoi 58 voti. Per questo chiedo ai senatori e alle senatrici di opposizione – noi che mai avremmo potuto votare la fiducia a Conte – di non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega.
Disinneschiamo questa sciagurata pazzia voluta da Salvini con gli strumenti propri della democrazia parlamentare: oggi infatti Salvini non ha i numeri per rendere il Parlamento ostaggio dei suoi desiderata, né per disporre delle Istituzioni a suo piacimento, tra un comizio machista e un cocktail in spiaggia.
Se la mozione proposta dalla Lega sarà votata solo dalla maggioranza (Lega e 5 Stelle), Conte non sarà tecnicamente sfiduciato. Politicamente dovrà ovviamente dimettersi, e sarà necessario un governo elettorale (non deve essere Salvini a gestire dal Viminale le elezioni, come ho spiegato ieri) ma i tempi della crisi passeranno dalle mani di Salvini a quelle, istituzionalmente corrette, del presidente del Consiglio e soprattutto del presidente della Repubblica.
Non diamo noi per primi “pieni poteri” in questo momento di crisi a Matteo Salvini.
Troppo a lungo ci siamo fatti imporre l’agenda: è il momento di cambiare musica.”