…IRRINUNCIABILE!”
“L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione Europea e dell’Unione Monetaria e ci tengo a ribadirlo: l’euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile.
Qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del Governo che presiedo, perché non contemplata nel contratto posto a fondamento di questa esperienza di governo.
Stiamo ultimando i dettagli di una manovra seria e coraggiosa, volta a sostenere la crescita nel segno dello sviluppo sostenibile e dell’equità sociale.
Il pacchetto di misure che stiamo mettendo a punto intende coniugare equità ed efficienza, perché all’introduzione di uno strumento fondamentale contro la povertà come il reddito di cittadinanza si accompagnano profonde riforme strutturali del mercato del lavoro, come la riforma dei centri per l’impiego, e misure fondamentali per dare impulso agli investimenti come la semplificazione del codice degli appalti, la deburocratizzazione della P.A. e la riforma del codice civile e del processo civile.
Inoltre, riformiamo il sistema fiscale alleggerendo la pressione per i professionisti e per le imprese che investono ed assumono, aiutandole a progettare e a costruire il proprio futuro.
Abbiamo poi predisposto il più grande piano di investimenti della storia italiana, ampliando di 15 miliardi nei prossimi tre anni lo stanziamento di 38 miliardi già previsto per i prossimi quindici anni. Vogliamo dare al Paese infrastrutture moderne e sicure, rendendolo un laboratorio permanente di innovazione e sviluppo. Tutto il governo, compatto, è al lavoro con questo obiettivo.
Noi rispettiamo le nostre prerogative sovrane e rispettiamo altresì le Istituzioni dell’Unione Europea che abbiamo contribuito a fondare e che rimane la nostra casa comune.
Ci avviamo a dialogare con le Istituzioni europee con serenità e rispetto dei ruoli, fiduciosi di poter dimostrare, carte alla mano, la bontà del lavoro sin qui fatto.”
E questo per rispondere in maniera netta e definitiva alla prese di posizione di stamattina del presidente della commissione Bilancio, Claudio Borghi (Lega), che aveva detto che l’Italia starebbe meglio con una sua moneta.
“Con una nostra moneta risolveremmo molti problemi”. e ancora “Per risanare dobbiamo avere il controllo della politica monetaria”.
Ripercussioni immediate in Borsa: lo spread schizza a 300 punti e l’euro va ai minimi.
Per cui la risposta di Conte, ferma e decisa!