E Scalfarotto va dai 2 detenuti: assist a Salvini, litigano i dem Un’iniziativa “personale”, una visita per verificare il rispetto dei diritti dei detenuti. Che però diventa un caso politico, visto che a farla è Ivan Scalfarotto, deputato del Partito Democratico.
E a riceverla non sono due carcerati qualsiasi, ma gli americani accusati dell’omicidio del carabiniere Rega.
Martedì l’onorevole dem era stato al carcere di Regina Coeli, a Roma, all’indomani delle polemiche sul trattamento di Elder Finnegan Lee e Gabriel Hjorth, dopo che quest’ultimo era stato fotografato bendato e ammanettato in caserma.
L’iniziativa era anche passata sottotraccia, fino a quando non è giunta all’orecchio di Matteo Salvini: un parlamentare Pd che fa visita agli “assassini”di un carabiniere, l’assist ideale per gli slogan del leghista.
“Il Pd va in carcere a verificare che il criminale americano non sia maltrattato, non ho parole”, ha subito twittato. Il problema è che la visita non pare essere piaciuta nemmeno ai suoi colleghi di partito.
Mentre il leader del Carroccio tornava alla carica (“Noi stiamo con gli italiani, il Pd sempre dalla parte sba gliat a”), anche il segretario dem Zingaretti ieri ha preso le distanze: “È una sua iniziativa personale, non è fatta a nome del Pd”.
Ancora più duro Calenda: “È il caldo: stiamo raggiungendo vette di stupidità mai conquistate”.
Che andare a trovare i presunti omicidi di un carabiniere, sull’onda dello sdegno popolare, non fosse una mossa geniale era facile immaginarlo.
Scalfarotto però lo rivendica: “La salvaguardia dello Stato di diritto non sia mai messa in secondo piano per opportunità politica”.
Anche il suo partito, però, non la pensa così.
da Il FQ, 2-8-19