Continuano ad essere smentite le voci su una richiesta di dimissioni del leader Luigi Di Maio.
Alessandro Di Battista non nasconde la sconfitta e la chiama una grande «scoppola»
È durata tre ore la riunione dei vertici del Movimento 5 Stelle al palazzo del Ministero dello Sviluppo economico.
Riuniti intorno al tavolo dalle 17,30 fino alle 19,30 c’erano tutti i nomi pentastellati importanti, si fa prima a dire chi non c’era, ovvero Gianroberto Casaleggio, Roberto Fico e Beppe Grillo che però il leader Di Maio aveva già sentito in settimana.
Presente anche Alessandro Di Battista.
Luigi Di Maio non ha grande voglia di parlare, nemmeno alla fine della lunga riunione.
«Non ci sono novità da comunicarvi» dice ai giornalisti a cui riconferma che nessuno sta chiedendo le sue dimissioni, mentre Stefano Buffagni e Vincenzo Spadafora si infilano in tutta fretta dentro la macchina.
Voci di dimissioni vengono smentite anche da Alessandro Di Battista accorso nonostante nell’ultima sua apparizione su Facebook avesse detto di voler restare un po’ in disparte.
Mentre si prepara a partire in sella al suo scooter risponde al muro di giornalisti dicendo che sono «stupidaggini totali» e che il sostegno al leader del Movimento è assolutamente intatto.
«L’atteggiamento dell’ultimo mese e mezzo andava assunto prima. Questo è stato senz’altro un errore» dice ai microfoni dei giornalisti che lo aspettavano fuori dal Mise, ma conferma la linea comune, ovvero che «il governo deve andare avanti».
Il movimento 5 stelle però ora dovrà fare i conti con «la più grande scoppola» mai ricevuta, sottolinea Dibba, e aggiunge che «se non avessimo adottato un atteggiamento più deciso, se non avessimo puntato i piedi, a cominciare dal caso Siri, avremmo perso ancora di più».
Poi lancia un monito a Matteo Salvini, in queste ore impegnato in commenti trionfanti.
«Ma se ora la Lega se ne esce con delle boutade- dice Di Battista- noi ci metteremo di traverso».