Massimo D’Alema, rimproverategli tutti gli errori del mondo, ma resta sempre una bella testa pensante, quel che si dice un cavallo di razza in mezzo a tanti ronzini d’allevamento.
Copio e incollo un suo intervento perchè forse in pochi l’hanno letto.
“GOVERNO.
E’ presto per formulare un giudizio su questa fase politica, dobbiamo ancora capire dove si andrà a finire.
Io comunque penso che il Paese pagherà un prezzo alto e in questo periodo raccomando a chi fa politica attiva di cercare di mettere in atto una battaglia di opposizione a questo governo, però è presto per un giudizio conclusivo.
E’ evidente che queste forze che hanno vinto le elezioni le hanno vinte anche perché il centro sinistra non è stato capace di rappresentare gli interessi popolari, dei ceti più deboli, più poveri della popolazione e del mondo del lavoro.
Questa crisi del rapporto fra il centro-sinistra e le basi popolari in parte è vero che viene da lontano, ma certamente è precipitata negli ultimi anni.
Quando il leader del centro sinistra preferisce i padroni ai sindacati, la gente cosa deve pensare?
Quando il governo del centro-sinistra contribuisce a rendere più precario il lavoro e a togliere i diritti ai lavoratori, la gente cosa deve pensare?
Ciò che è accaduto il 4 marzo è qualcosa che noi ci siamo voluti, non è un destino cattivo ma è frutto di errori, di scelte politiche sbagliate.
Alcuni di noi hanno cercato di indicare una prospettiva diversa, ma lo abbiamo fatto tardi, male e in un modo che non è arrivato alla grande opinione pubblica.
Aggiungo che fino a quando il centro-sinistra non ammetterà di avere sbagliato e non cambierà politica e leadership non ci sarà nessuna speranza di ripresa.
Questo per quanto riguarda noi, e gli altri?
Gli altri non sono in grado di fare quello che hanno promesso, hanno ingannato il Paese.
La Lega ha promesso ai ricchi di abbassare le tasse e al Nord certe cose, il M5S ha promesso ai poveri di dargli il reddito di cittadinanza e certe cose al Mezzogiorno.
Ora il fatto che governano insieme determina una somma delle promesse: già le promesse di per sé erano scarsamente probabili, sommate diventano insostenibili.
Io ho un’idea di come va a finire: quando si mettono insieme i ricchi e i poveri, alla fine comandano i ricchi.
Ora sappiamo che al di là delle piazze che sostengono il “simpatico” Di Maio, chi comanda è la Lega.
E’ evidente che non potendo mandare tutte le persone in pensione a 50 anni, dare il reddito, togliere le tasse, l’unica cosa che hanno potuto fare è lasciare affogare un po’ di donne ragazzi nel Mediterraneo.
Quello lo hanno potuto fare perché bastonare la povera gente disperata è facile mentre trovare i soldi per quello che hanno promesso è difficile e non sono in grado di farlo.
Oltretutto si possono sfidare i mercati e le agenzie di rating in un comizio, ma quando fai la legge finanziaria ti richiamano all’ordine. Tanto è vero che adesso il governo si sta riallineando.
Promettere tutto a tutti non è una scelta: quando le risorse sono scarse, e sono anche diminuite grazie a loro, è difficile mantenere promesse insostenibili.
Hanno fatto salire lo spread. Lo spread non è il mostro cattivo: quando sale significa solo che cresce il tasso di interesse, cioè aumenta la quantità di denaro pubblico per pagare gli interessi del debito pubblico.
Se lo Stato deve pagare 3/5 miliardi in più per pagare gli interessi, ha 3/5 miliardi in meno per fare il reddito di cittadinanza, correggere la Fornero ecc.
Quando i soldi sono pochi, e sono pochi, ci vuole la forza della politica che fa scelte. Qual è la priorità? Il lavoro? La povertà? Bene, allora non si possono togliere le tasse ai ricchi.
Detto questo noi, chi si oppone a questo governo, non trarrà vantaggio neanche dai loro errori sei non abbiamo il coraggio di ripartire.
E ripartire vuol dire dire la verità su ciò che abbiamo sbagliato e mettere in campo una nuova leadership e una nuova direzione di marcia, altrimenti chi rimarrà deluso da questo governo non verrà da noi. Spero lo si capisca.
La mia sensazione è che questa classe politica ha raccolto umori motivati, l’Europa funziona male, non è che io difendo questa Europa ad esempio, ma non è in grado di dare una risposta politica.
Una cosa è raccogliere gli umori, un’altra cosa è governare, avere il coraggio di scegliere le priorità, costruire le alleanze.
L’Europa è dove siamo, non possiamo andare via e il problema è che in Europa dovremmo avere degli amici, degli alleati, non dovremmo insultare tutti, altrimenti alla fine avremo fatto solo propaganda.
C’ era in Italia uno che diceva: “Tanti nemici, tanto onore” e dopo abbiamo contato i morti e le macerie, almeno questo spero che gli italiani se lo ricordino”
Massimo D’Alema
ad avercene come D’Alema