Ho appena letto un’acuta riflesione sul perché la chiesa sia contro il Reddito di cittadinanza”
“Anche i vescovi si scagliano contro il Reddito di Cittadinanza, da loro definito “una forma di cittadinanza passiva e parassitaria”.
Eppure al centro del messaggio cristiano c’è il tema della povertà. Come spiegare questa sorprendente deviazione dalla retta via?
Semplice: la chiesa per 1000 anni è stata l’istituzione che più si è spesa per aiutare i poveri e si è fatta carico di questa problematica anche quando la politica si mostrava del tutto indifferente.
Ora, l’intervento dello Stato in un ambito che la Chiesa ha sempre considerato di propria esclusiva competenza viene percepito come un’indebita interferenza in una materia gestita per secoli dalle istituzioni ecclesiastiche.
Se è lo Stato a occuparsi dei poveri, la Chiesa teme di perdere il monopolio nell’esercizio della virtù teologale della carità.
Anzi, lo Stato è un pericoloso concorrente, perchè pone tale questione sul piano del diritto e non su quello della carità:
il diritto esalta la dignità delle persone, la carità la umilia e la mortifica.”
Maurizio B.