A proposito dello scontro fra Saviano e salvini, così risponde il re delle maratone a Maurizio Caverzan di La Verità:
«Alcune azioni di Salvini sui migranti mi trovano in forte disaccordo, ma non lo chiamerei mai ministro della malavita. Se dissenti e discuti nel merito sei nel campo della politica. Se consideri un politico ontologicamente avversario sei sul terreno della demonizzazione»
E continua considerando il successo degli attuali partiti al governo:
«Perché ci sono solo loro. Questo governo gode di una forte spinta a cambiare i vecchi e mettere i nuovi: populisti, sovranisti, anticasta o come si vogliono chiamare. È un successo favorito dalla crisi della proposta renzian-berlusconiana»
E ancora:
«Credo che queste forze siano al governo perché hanno interpretato il cambiamento e in qualche modo lo hanno provocato. Oggi si sta completando la spallata alla politica dei partiti carrozzoni che dietro a una linea ideologica erano in realtà solo fabbriche di gruppi dirigenti allargati. Per questo credo non ci sia futuro per il Pd che, peraltro, è un prodotto di sintesi».
E non risparmia critiche al PD:
«In una legislatura il Pd ha guidato e egemonizzato tre governi, scelto ed eletto due presidenti della Repubblica partendo da uno 0,5% in più del Movimento 5 stelle che era esordiente. È stata l’ingordigia finale di quel partito».
E affronta anche l’argomento spinoso di questi giorni, l’emergenza migranti con umanitarismo e il governo Conte con la politica e la diplomazia.
«La situazione si è incattivita a causa dell’incapacità di Renzi e Alfano di affrontare quella che era un’emergenza ben più di oggi. La tendenza a un’accoglienza pasticciona e disorganizzata ha lasciato crescere una corrente di opinione che definisce le Ong organizzazioni di vicescafisti o vicenegrieri. Chi conosce l’ attività di queste persone sa che in prevalenza sono dedite al prossimo e disinteressate.»
E non schiva certo l’argomento per cui il giovane Casaleggio viene “perculato” dall’universo mondo in rete:
«Settanta o ottant’anni fa un grande partito che otteneva più o meno i suffragi del M5s proponeva come modello il comunismo sovietico. Se qualcuno indica un futuro in cui la democrazia parlamentare potrà essere superata da altre modalità democratiche non vedo perché si debba subito lanciare l’anatema. Se Casaleggio fosse stato un paraculo avrebbe detto qualche frase fatta e sarebbe finita lì. Una volta andavamo dietro alle bandiere del socialismo e del liberalismo. Sapere qual è l’ idea del futuro dei 5 stelle o come vogliono cambiare l’ Italia, e con quali strumenti, Salvini o il Pd, credo sia una buona cosa»
Sulla durata del governo non ha dubbi:
«Anche tantissimo. Per il sostegno iniziale dell’ opinione pubblica e per lo stato confusionale delle opposizioni e non sempre le crepe che si notano rendono più debole il governo e più forte l’opposizione. C’ è anche la possibilità che la parte destra e la parte sinistra del governo si allarghino sullo scacchiere schiacciando ulteriormente l’opposizione».
E cosa ne pensa Chicco del futuro di Forza Italia e del PD?
«Mi pare difficile che possano riformarsi dall’interno. Una componente non salviniana del centrodestra e una forza di opposizione dall’area progressista possono nascere solo da fuori. Con tutto il rispetto per Antonio Tajani e Nicola Zingaretti non basta cambiare gli uomini. Il problema ormai sono quei partiti in quanto tali».