Cinema & Teatro, Luciano Odorisio

Charlize Theron:”Sono single da 10 anni, non è un azzardo corteggiarmi. Coraggio…”

Stralcio di un bellissimo articolo di Selvaggia Lucarelli su Charlize Theron, 27-04-19

“(…)

CHARLIZE SI BATTE per un sacco di cose e se ne frega di un sacco di cose. Nata nel Sudafrica dell’apartheid, è sempre in prima linea quando si tratta di stare dalla parte di chi è ghettizzato, escluso, emarginato. 

Cresciuta fino ad arrivare a un metro e settantasette di altezza, incantevole, desiderata, è costantemente in prima linea anche quando si tratta di ammettere di essere sentimentalmente sfigata. 

E trova sempre le frasi più efficaci per raccontare l’alto e il basso, per rimettere a posto un uomo o un pregiudizio, per redarguire un conduttore esuberante. 

“Magari la prossima volta chiedile il permesso”, ha detto. Perché è questo, in fondo, Charlize Theron.

Una donna che pretende rispetto. Quello che non aveva sua mamma da un marito alcolizzato, quello che si è guadagnato lei, giovanissima, nel mondo di squali che è la moda. 

Quello che s’è conquistata a Hollywood, diventando una delle attrici più pagate, quello che ha preteso da se stessa, non accontentandosi mai di relazioni zoppe e di famiglie a tempo.

E una delle sue più grandi battaglie è iniziata proprio da lì, dalla sua famiglia. 

Da mamma single, Charlize ha adottato due bambini, la piccola August e Jackson.

Dopo un po’ sono iniziate a circolare delle foto di Jackson, in giro con sua mamma e sua sorella, vestito da Elsa di Frozeno con gonnelline a fiori, con le treccine lunghe. 

Poche settimane fa, Charlize ha raccontato con estrema naturalezza che Jackson si sente una femmina e lei la lascia libera di essere ciò che desidera. 

“Le mie due FIGLIE sono nate così come sono ed esattamente nel luogo del mondo dove, crescendo, possono trovare loro stesse, possono diventare ciò che vogliono. Non sta a me decidere. Il mio compito, come genitore, è onorarle e amarle ed essere sicura che abbiano tutto ciò di cui hanno bisogno perché diventino ciò che vogliono. E io farò qualsiasi cosa in mio potere perché le mie piccole abbiano questo diritto e siano protette”, ha detto. 

Una mamma che ha vissuto l’apartheid e la sua bambina di colore che affronta un percorso di gender identity è la risposta più efficace a qualsiasi ghetto, a qualunque pregiudizio, e Charlize lo sa. 

Ma Charlize è anche quella che diceva “Vietare il matrimonio è una forma di apartheid, non mi sposerò finché non potranno farlo anche i miei amici gay”. 

Quella che si dichiara femminista con fierezza, ma – coraggiosamente – senza demonizzare gli uomini: “Si parla di femminismo ma bisogna intendersi sul termine. Io sono una femminista che ama gli uomini e li celebra. Ritengo che le donne abbiano potere solo grazie alla loro capacità di entrare in connessione con gli uomini”. 

CHARLIZE È un ’anticonformista che non fa mai la morale, che non conduce battaglie senza sporcarsi le mani, che dopo quell’Oscar per Monster vinto a 30 anni imbruttendosi, deformandosi, mascherandosi, non ha voluto dimostrare più nulla. 

S’è ripresa subito la sua bellezza abbagliante e, a 44 anni, si racconta senza artifizi, senza retorica, senza dover rincorrere una credibilità che possiede, ma che le andrebbe riconosciuta con più convinzione. 

Ed è così che continua a uscire seminuda, bella in modo devastante, dalla vasca dorata di un hammam per il profumo J’adore, come se dallo spot Martini che l’ha resa famosa fossero passati due giorni. È così che respinge sdegnata i gossip su un fanta-fidanzamento con Brad Pitt, e si racconta per quello che è: una Bridget Jones rinchiusa in una custodia scintillante. 

Tanto da arrivare a dichiarare: “Sono single da 10 anni, non è un azzardo corteggiarmi. Sto solo aspettando che qualcuno prenda un po’di coraggio, si faccia avanti e mi chieda di uscire. Sono scandalosamente disponibile”. 

Che non è solo una frase di quelle da generare empatia per i prossimi mille anni, ma è anche un messaggio ruvido e sottinteso a chi in questi ultimi dieci anni, accanto a lei, per un po’ ci sarebbe anche stato. 

Un messaggio a un uomo, Sean Penn, che è stato il suo fidanzato dal 2013 al 2015, ma che non deve averle lasciato un buon ricordo. 

E che quindi Charlize archivia come le cose che sono esistite solo nel mondo delle sue aspettative, come facciamo noi altre che non ancheggiamo uscendo dall’hammam , ma che, come lei, fingiamo goffamente di cancellare gli uomini che ci hanno fatto male.

È MODERNA, Charlize Theron, nel senso più profondo del termine. È capace di brandire le armi con fierezza nelle sue battaglie di civiltà e di deporle con docile arrendevolezza quando parla di sè, delle sue fragilità. 

Perché non c’è un abito, un vestito, una convenzione a cui in vent’anni di carriera sfolgorante sia rimasta impigliata, nonostante tutto sia iniziato da lì, da un filo impigliato in una sedia e una camminata che l’ha portata lontana parecchie miglia da qualsiasi pregiudizio.

Se solo fossi un uomo, io la Theron la prenderei e me la porterei via domani.

Anche se fossi donna, in effetti. Ok. Magari chiedendoti il permesso, Charlize.”

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