Zingaretti aveva chiesto le dimissioni, presentano pure la mozione per dimettersi e poi votano contro, ma che figuraccia. E’ un partito allo sbando.
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha respinto le dimissioni della presidente della Regione Catiuscia Marini, Pd, presentate in seguito all’indagine sui concorsi all’ospedale di Perugia.
Lo ha fatto approvando con 11 voti favorevoli e otto contrari sulla mozione della maggioranza che chiedeva a Marini a recedere dal suo atto.
Spettera’ ora a Marini, che ha preso la parola in aula, decidere se confermare o meno le dimissioni.
Tra 11 voti contro dimissioni anche quello di Marini – C’e’ stato anche quello della stessa Catiuscia Marini tra gli 11 voti con i quali l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la mozione di maggioranza con la quale le e’ stato chiesto di ritirare le dimissioni.
Il voto di Marini ha di fatto ha permesso di raggiungere la maggioranza assoluta necessaria a far passare l’atto.
Arresti sanita’: Marini, su dimissione decido in tempi brevi – Catiuscia Marini decidera’ “in tempi brevi e nel rispetto dell’articolo 64” dello Statuto della Regione Umbria se confermare o ritirare le dimissioni respinte oggi dall’Assemblea legislativa.
Lo ha annunciato prendendo la parola in aula dopo il voto. “Ho agito sempre – ha sottolineato Marini – con onesta’, in buona fede e nel rispetto della legge. So che ho fatto errori politici e umani ma ho sempre rispettato la legge”.
“Non lascio macerie – ha detto in uno dei passaggi del suo lungo intervento – ne’ in materia di bilancio ne’ sul sistema sanitario”.
“Non si sta in Paradiso a dispetto dei santi…”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini prendendo la parola in Assemblea legislativa dopo il voto favorevole alla mozione della maggioranza che le chiedeva di ritirare le dimissioni.
Che ora spetta a lei decidere se confermare o ritirare. Per Marini “ci sta che questa sia una legislatura a chiusura anticipata”.
La presidente ha rivendicato la sua autonomia. Ha poi sottolineato che se si dovesse attenere al codice etico del Pd “dovrei attendere mesi di legislatura”.