da OnLine di Enrico Mentana
Un Grillo al solito caustico quello che viene fuori dalle anticipazione dell’intervista al settimanale 7 del Corriere della Sera in edicola domani 17 maggio. Intanto c’è l’affondo sul ministro dell’Interno:
«Ritengo le idee di Salvini allo stesso livello dei dialoghi di uno spaghetti western. Lo manderei a calci a fare il suo lavoro al Viminale».
Poi frena:«Però siamo al Governo, dobbiamo essere più consapevoli».
Nessun divorzio in vista, quindi, neanche per il fondatore del Movimento che aveva fatto trapelare nei mesi scorsi di non vedere molto di buon occhio l’alleanza con la Lega.
La replica di Salvini però, da Foggia, a latere in un comizio, è immediata: «La Lega vuole continuare a lavorare, se i Cinque stelle vogliono continuare a litigare o hanno nostalgia di accordi con la sinistra lo dicano chiaramente. Se Di Maio e Grillo pensano di andare avanti insultando me e la Lega e l’Italia tutti i giorni, non penso sia cosa utile».
Il comico, tornato a calcare le scene con un tour nei teatri, commenta anche il momento di apparente crisi del Movimento 5 Stelle e il calo dei consensi nei sondaggi che lo potrebbe portare, alle elezioni europee, a un risultato addirittura al di sotto di quello del Partito Democratico, vicino al 20%.
«Se andranno male le Europee devo sfiduciare Di Maio? Quello che conta è non perderci, non la possibilità di perdere».
In tema Pd e sulle Europee Grillo usa toni sferzanti nei confronti dell’ex ministro dello sviluppo Carlo Calenda che per il garante del Movimento è «un uomo autoreferentialis, una specie di gigolò confindustriale».
Nonostante negli ultimi mesi appia partecipato poco attivamente, almeno pubblicamente, alla vita della sua creatura e voci insistenti, oltre ad alcune sue mezze parole, facessero presagire un suo distacco e disamoramento dalla politica, rassicura.
E non si dice deluso: «È come stare sul traghetto mentre soffri il mal di mare».
Il comico genovese poi traccia la linea programmatica del Movimento 5 Stelle per il futuro nella continuità con i valori del passato:
«Lotta alla corruzione, reddito di cittadinanza, class action, dignità dei lavoratori»: queste le battaglie cardine del M5S secondo il fondatore.
Sui vaccini, per i quali è stato molto attaccato dai no-vax delusi negli ultimi mesi, dice: «È ridicolo essere contro i vaccini in sé, ma decidere l’obbligo è una questione politica, non scientifica».