Luciano Odorisio

Barsani:”È un incontro tra due disperazioni ma necessario per evitare l’ondata della destra di Salvini”

di Giacomo Salvini per Il FQ, 1-9-19

Come in una delle sue metafore più riuscite, ci vuole Pier Luigi Bersani per definire il governo giallorosa in procinto di nascere: “È un incontro tra due disperazioni ma necessario per evitare l’ondata della destra di Salvini”. 

Lui, che nel 2013 aveva provato a stanare i 5 Stelle con il famoso str eamin g con Crimi e la Lombardi (respinto con perdite), adesso tifa apertamente per un governo di legislatura tra Pd e M5S. 

Ma con un’avvertenza precisa: “Entrambi i partiti dovranno approvare tre o quattro provvedimenti per correggere gli errori degli ultimi anni e recuperare l’elettorato perso”. 

Bersani lo ha detto al dibattito “La sinistra a un bivio”di ieri alla festa del Fatto a cui ha partecipato anche Carlo Calenda, l’ex ministro del governo Renzi, durante l’intervista con il direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez. Calenda si è, invece, detto contrario all’alleanza giallorosa. 

E per questo nei giorni scorsi ha deciso di lasciare i dem per fondare un proprio partito centrista: “Pd e 5 Stelle hanno valori inconciliabili – ha detto tra brusii e fischi del pubblico – e se il governo si farà, sarà un’operazione di palazzo del peggiore trasformismo italiano”. 

LE DUE SINISTRE quindi, ma non è una novità, sono ancora divise. 

Bersani, come nel 2011 dopo la caduta di Berlusconi, sostiene che si debba evitare il voto per “difendersi” dalla destra pericolosa di Salvini che “tiene le donne incinte sulle barche e ci propone il ddl Pillon”, mentre Calenda sarebbe per dare immediatamente la parola agli elettori perché solo così si può sconfiggere l’estremismo “cupo” della Lega. 

“Quello che passa tra i cittadini – ha spiegato l’ex ministro dello Sviluppo – è che il prossimo governo sarà una manovra parlamentare voluta da Renzi per mantenere i suoi gruppi parlamentari. 

Ma così facendo non si risolve il problema della destra che nei prossimi mesi crescerà ancora. Salvini potrà anche perdere voti ma dopo di lui verranno Luca Zaia o Giorgia Meloni”. 

Ancora fischi e uno scambio acceso con uno spettatore, con Gomez costretto a placare i toni. 

Ma il tema che divide di più i due relatori è l’approccio da tenere con il Movimento 5 Stelle. Se per Calenda “con loro non c’è alcun punto in comune se non il tema della legalità”, Bersani pensa che un dialogo con i grillini sia necessario per il bene del Paese. 

“Mi ricordo il primo Vaffa Day di Grillo in piazza Maggiore a Bologna – ha raccontato l’ex segretario dem – era pieno di nostri ex elettori che ci avevano abbandonato. Lì ho capito che quel Movimento andava capito, compreso e che dovevamo parlarci. Nel 2013, dopo le elezioni politiche, i grillini non avevano una linea politica chiara sull’elezione del presidente della Repubblica. Ma oggi, invece, è sacrosanto provare a fare un governo con loro”. 

BERSANI, che dovrebbe sostenere la maggioranza alla Camera, ha anche elencato i temi dell’agenda del prossimo governo: “Rimuovere il Jobs act, inserire il salario minimo nei contratti, ridurre le tasse sul lavoro con la progressività fiscale e la lotta al l’evasione e un radicale cambio di approccio sull’immigrazione ”. 

Durante l’incontro si è parlato anche di ambiente e del futuro politico di Calenda. 

“Con Scelta Civica ho fallito e magari fallirò anche con la nuova forza politica ma l’importante è crederci sempre”, si è schernito l’ex ministro. “Gli auguro di formare una forza liberaldemocratica che possa allearsi con la sinistra di governo – ha concluso Bersani – perché questo Paese una forza liberale non l’ha mai avuta”.

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