Pareri di Antonio Padellaro e Massimo Cacciari, IlFQ, 20-04-2019
ANTONIO PADELLARO
O i leghisti si rimangiano tutto oppure Conte si deve dimettere
È molto semplice: Matteo Salvini apre di fatto la crisi di governo e a questo punto i cinquestelle devono prenderne atto.
Il vicepremier leghista non fa dimettere il sottosegretario Armando Siri bancarottiere e indagato per corruzione, come giustamente richiesto dall’altro vicepremier Luigi Di Maio? È perché vuole la crisi.
Il leader leghista ordina lo stop al Salva-Roma e pretende la cacciata della cinquestelle Virginia Raggi, votata dal 69 per cento dei romani?
È perché vuole la crisi.
Il ministro degli Interni, in pieno delirio di onnipotenza, impartisce ordini alla Difesa sul blocca porti, commissaria le prefetture, cerca di costringere i sindaci ai suoi voleri?
È perché vuole la crisi. A questo punto, secondo il più elementare abc politico-istituzionale, il premier Giuseppe Conte dovrebbe già essere al Quirinale per rassegnare le dimissioni.
Non gli resta molto tempo. Perché delle due l’una.
O Salvini si rimangia seduta stante le sue spacconate. O il M5S si condanna alla sottomissione e dunque all’estinzione.
MASSIMO CACCIARI
L’esecutivo non cade prima delle Europee: sarà fatale l’Iva
In questi giorni la campagna elettorale per le Europee si somma a differenze strategiche stranote tra i due alleati di governo, col risultato di produrre litigi quotidiani.
È sbagliato considerarlo solo un gioco delle parti, perché il tema del Salva-Roma sarebbe un rospo amaro per la Lega, come lo era stato per i 5Stelle salvare il ministro Salvini sul caso Diciotti.
Però al tempo stesso nessuno manderà in crisi il governo prima delle Europee: allora, magari in caso di consensi sopra il 35 per cento per la Lega – eventualità possibile ma molto difficile – le cose potrebbero cambiare.
Questioni come il Salva-Roma o il già citato caso Diciotti indicano certamente diversità tra gli alleati, ma il governo cadrà su temi molto più reali e ce ne accorgeremo in autunno, quando si dovranno trovare le risorse per non far aumentare l’Iva.
Nel frattempo, però, su queste marcate differenze tra Lega e 5Stelle dovrebbe far leva la sinistra, che invece continua a ripetere che i due alleati sono la stessa cosa.