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SECONDO fonti qualificate, infatti, il pacco di ieri sarebbe solo il primo di una serie.
“Ipotizziamo – spiega un esperto dell’intelligence –ce ne siano altri. Dalla nostra esperienza non ne parte mai uno solo, ma diversi in sequenza”.
Da qui la messa in sicurezza nel capoluogo piemontese di tutte le sedi istituzionali.
“Gli obiettivi –prosegue la fonte – sono forze di polizia e magistratura”.
Non ha dubbi il questore Francesco Messina: “La matrice è anarco-insurrezionalista. E secondo i primi accertamenti è legata al gruppo dell’ex Asilo occupato, sgomberato il 7 febbraio scorso”.
Gli artificieri ieri sono intervenuti sul posto e hanno aperto la busta, constatando la presenza di un congegno che poteva esplodere.
L’ordigno era composto da una batteria collegata con un filo di rame a un sacchetto contenente polvere pirica.
L’indicazione del mittente poi, secondo gli investigatori, è legata alle dichiarazioni di un consigliere del centrodestra, il quale, dopo i disordini del febbraio scorso, ha fatto riferimento ai fatti avvenuti all’interno della scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001.
Disordini, quelli di febbraio, conseguenti allo sgombero dell’Asilo occupato.
Un’operazione che portò all’arresto di otto persone, tutte indagate per aver partecipato a un’associazione finalizzata “a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici e sociali costituiti dallo Stato”.
In quell’occasione e nei giorni successivi, minacce arrivarono al sindaco di Torino e al magistrato che ha in mano l’inchiesta.
Il plico di ieri, poi, è stato inviato qualche giorno prima della manifestazione anarchica di sabato scorso.
Manifestazione che è stata gestita alla perfezione dalla Questura. Tradotto: nessun ferito, 74 persone identificate, un arsenale sequestrato e diverse ordinanze d’arresto in arrivo.
MANIFESTAZIONI differ enti, stessi protagonisti. Non a caso, tra gli identificati di sabato, ci sono due soggetti scarcerati dopo gli arresti per l’Asilo.
Dalle carte di quell’inchiesta emergono oltre venti attentati con pacchi bombe. Secondo le relazioni degli artificieri, quegli ordigni se innescati potevano “provocare danni materiali e ferite (…) a mani, braccia, testa (…) organi più esposti”. Ordigni identici a quello disinnescato ieri sera in comune a Torino.”
Stralcio articolo di Davide Milosa per IlFQ, 2-4-19