Stralcio da un articolo de Il Giornale
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Il suo primo film fu Il barcaiolo di Amalfi, ma la Panaro raggiunse la fama e il successo nel 1956 con il film Poveri ma belli di Dino Risi, e partecipò ai successivi popolari tormentoni Belle ma povere e Poveri milionari. Disinvolta, carina, di buoni sentimenti, Alessandra fece subito breccia nel cuore degli italiani.
«Ma trovarmi davanti alle telecamere mi provoca sempre un certo imbarazzo», confessava all’ epoca, in cui ha recitato anche in bikini e in costume da bagno.
Al suo fianco al cinema c’ era Lorella De Luca, con cui divise il set (nel trittico di Poveri ma belli interpretavano le due amiche del cuore innamorate degli opposti fratelli) e gli studi televisivi del popolarissimo Il musichiere di Mario Riva.
Fu qui che – insieme alla De Luca – fu definita «la fidanzata d’ Italia».l I suoi personaggi identificavano la spensieratezza e la felicità per le piccole cose e i buoni sentimenti dell’ Italia della ricostruzione.
Alessandra Panaro infatti interpretò anche altre pellicole; nel 1957 fu protagonista di Lazzarella, il film di Carlo Ludovico Bragaglia, ispirato dall’ omonima canzone scritta da Domenico Modugno e riccardo Pazzaglia, che all’ epoca andava molto di moda ed è stata interpretata da numerosi cantanti napoletani che spaziano da Aurelio Fierro a Massimo Ranieri. Ha interpretato anche la parte della giovane «ribelle» al fianco di Totò nel musicarello Totò Peppino e le fanatiche.
Nel complesso ha partecipato ad una quarantina di film; un altro dei più celebri è Cerasella (di Raffaello Matarazzo) in cui interpreta la fidanzata di Mario Girotti, ancora lontano anni luce dal nome d’ arte di Terence Hill.
La Panaro fu diretta anche da registi di nome come Luchino Visconti (Rocco e i suoi fratelli) e Alessandro Blasetti. Negli anni Sessanta ha cambiato genere e interpretato numerosi film «peplum» o di genere mitologico e avventuroso come Ercole contro Moloch .
Aveva sposato il banchiere Jean Pierre Sabet e in seconde nozze l’ attore Giancarlo Sbragia.