Luciano Odorisio, Politica

M5S: il divorzio da se stesso!

Stralci da un articolo di Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

“Da una parte il «complimento» di Beppe Grillo, che invita ad avere «un po’ di pazienza» con Luigi Di Maio («ha solo 32 anni») e sembra rinnegare le sue «scelte politiche». 

Dall’altra Davide Casaleggio, che prova a imbrigliarlo e resiste alla sua ansia di cambiare il Movimento, di radicarlo e renderlo più competitivo. 

Non è annunciato ufficialmente, ma è previsto per oggi un pranzo con i due «padri» putativi, sempre più inquieti per un M5S che sbanda, spaccato dal voto sulla Diciotti e dalle sirene di Salvini.

(…) 

Ma anche i parlamentari al primo mandato, visti i sondaggi che dimezzano i consensi al M5S, temono di non essere confermati. 

C’è chi sta sondando il terreno per una ricandidatura, in direzione Lega e Forza Italia. 

E si fanno i conti con due scenari alternativi. Il primo ruota attorno al Carroccio e ai tentativi di Salvini di annettere pezzi del Movimento. 

Perché, oltre all’ egemonia nel governo, oltre al gruppo unico europeo (smentito da entrambi, ma si deciderà dopo il voto), qualcuno parla di accordi elettorali con la Lega nei Comuni. Una suggestione lanciata da Max Bugani e per ora accantonata.

Ma c’è un altro scenario di cui i parlamentari 5 Stelle discutono tra loro, sottovoce.

Non solo la scissione traumatica, nel caso di un’uscita della minoranza che fa capo a Roberto Fico

Ma l’idea di una sorta di divorzio consensuale tra le due anime dei 5 Stelle: quella filogovernativa e l’ altra, insofferente alle parole d’ ordine leghiste. 

Una «rottura» studiata anche per aggirare la regola che impone il limite del doppio mandato. 

Ragionamenti che Di Maio ben conosce, ma al momento non vuole nemmeno prendere in considerazione.

«Il doppio mandato? Se ne parlerà più avanti», è il mantra con i collaboratori.

La strategia del leader è smorzare, placare le tensioni e parlare con tutti. 

«Non mi sento sotto attacco – ripete ai suoi -. Non è stato un referendum su di me, anche il 41% fa parte del M5S». 

Il sottosegretario Stefano Buffagni ammette che «il momento è difficile, ma si va avanti come una famiglia».”

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